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DiscaricArt

Immagine del redattore: PsyCosePsyCose

Aggiornamento: 28 ott 2020


“Picture of garbage” è il titolo di questa fotografia di Vik Muniz, che reinterpreta un famoso dipinto di Jacques-Luis David, “Morte di Marat”. Questa foto fa parte di un progetto artistico che ha avuto luogo nella più grande discarica a cielo aperto del Sudamerica, Jardim Gramacho.


Gramacho è abitata da migliaia di persone, i cosiddetti catadores, che raccolgono gli oggetti riciclabili e li riutilizzano nella loro quotidianità. Migliaia di persone che vivono nella periferia di Rio de Janeiro, che fanno della spazzatura sopravvivenza. 


E’ proprio qui che Muniz decide di creare una grande opera d’arte contemporanea attraverso l’utilizzo dei materiali di scarto, e lo fa coinvolgendo i catadores in un’idea che vede la spazzatura, l’oggetto attorno a cui ruota la loro vita, assumere un nuovo significato. 


Gli abitanti di Gramacho vengono in un primo momento fotografati in pose già viste, riproducendo famose opere d’arte. Successivamente, Muniz trasforma i loro ritratti in enormi sculture, opere d’arte realizzate con la spazzatura della discarica.


Le sculture sono state poi fotografate e il guadagno della vendita all’asta delle foto, è stato donato agli abitanti di Gramacho.

Questo progetto ha sposato una causa sociale molto forte, ovvero la denuncia dell’estrema povertà. All’interno delle grandi metropoli come Rio, la forte disuguaglianza economica è profondamente radicata. Anche vivendo ai margini della società, è necessario (e viene da sé) stabilire delle regole interne e costituire un sistema di giustizia (più o meno condivisibili). I catadores, per esempio, si sono riuniti in un’associazione, l’ACAMJG, i cui iscritti vengono pagati in cambio degli oggetti che raccolgono e catalogano. In un'intervista a Tiaõ Santos, il presidente dell’associazione e soggetto della foto di Picture of garbage, dice che i cantadores non sono raccoglitori di spazzatura, ma raccoglitori di materiali riciclabili. “La spazzatura, infatti, non può essere riciclata”

La forza del progetto di Muniz è quella di riuscire a rovesciare il punto di vista: la spazzatura, l’oggetto di scarto per eccellenza, assume un ruolo di impressionante bellezza.

Muniz osserva la società al margine e la coinvolge in un progetto artistico ambizioso: gli scarti diventano arte e la povertà assoluta viene rovesciata, trasformata.

L’artista stesso parla di un certo tipo di bellezza: “quel momento in cui una cosa si trasforma in altro è un momento unico, è un momento magico” spiega.


Il guadagno raggiunto equivale a 250mila dollari, con cui sono state comprate attrezzature e un camion, inoltre, è stata inaugurata una biblioteca con 15 computer. Progetti come questo ci fanno riflettere sull’impatto sociale che può avere l’arte. Può rappresentare un’alternativa e, ponendosi come strumento di cambiamento, può permettere una vera trasformazione sociale. 



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