PsyCose incontra la NSN997 Crew!
Siamo molto orgogliose di presentarvi questo gruppo di street artist che, nato a Napoli nel 1997, si sposta a Milano, Roma, Venezia, Barcellona, fino a stabilirsi a Madrid.
Famosi a livello internazionale, i loro graffiti, dai personaggi in bianco e nero con tocchi di giallo, colorano le strade delle città, trasmettendo di volta in volta messaggi di positività!
Le motivazioni che guidano il lavoro della crew ci hanno da subito appassionato, essendo in linea con i nostri obiettivi professionali, cioè la promozione del benessere e delle buone relazioni in svariati contesti socioculturali, organizzativi e territoriali.
Allo stesso modo, il loro lavoro è rivolto alle comunità: veicolando svariate tematiche sociali, si impegnano a diffondere messaggi mirati alla promozione dell’integrazione e della buona convivenza tra i cittadini.
Così abbiamo avuto il piacere di conoscerli: si chiamano Michelangelo Duerama, Francesco Minopoli e Roberto Norelli e, con molta gioia, ci hanno raccontato qualcosa in più riguardo la loro vision, il modo di intendere la street art, la partecipazione e l’impatto sociale del loro lavoro!
Com’è nata la NSN997 crew?
NSN997 nasce con la fascinazione di due ragazzini per il mondo del graffiti e la cultura hip-hop.
E’ così che iniziamo a firmare come crew NSN nel 1997, quando eravamo quattordicenni. Subito dopo diventiamo tre e, poco a poco, confluiamo in quello che oggi si chiama street art, ma che nei primi anni duemila non era ancora codificato.
Una volta ricostruita la vicinanza fisica a Madrid nel 2014, l’attività muralistica si intensifica fino a diventare costante. È qui che, confrontandoci e discutendo, elaboriamo i nostri “Positive Pattern” figure in bianco e nero che, di volta in volta, si incontrano, scambiano oggetti e simboli, si salutano e si stringono la mano.
Opere murali che cercano di rappresentare il pubblico, la società che vede e fruisce dell’opera.
Quali tematiche vi stanno più a cuore?
Noi crediamo che ogni identità sia fluida, composita. Ogni comunità è un ventaglio meraviglioso di differenza, ed è questo che vogliamo rappresentare.
Ci piace il melting-pot culturale ed è per questo che lanciamo un messaggio di unione e coesione, respirando in Europa, aimè da anni, un forte clima identitario.
Altra tematica chiave è la ridefinizione del valore, del valore delle cose e del denaro. Questa definizione è ispirata alla filosofia della decrescita, dove il valore è creato dalle persone, dalla condivisione, non è qualcosa di indiscutibile ed invariabile come per esempio l’oro (il giallo di cadmio scuro delle nostre opere rappresenta proprio l’oro). Per noi il valore è creato, esiste solo nell'incontro tra due o più persone, queste definiscono e creano valore. Un individuo, una società atomizzata non crea valore, non lo identifica.
Come avviene la scelta del posto in cui fare i graffiti?
Negli ultimi anni gran parte dei nostri lavori sono commissioni istituzionali, di festival ed associazioni. Cerchiamo sempre di utilizzare la nostra propaganda positiva, adattandola al luogo ed al contesto, cercando la partecipazione della comunità, quando ne abbiamo il tempo ed il modo.
In che modo, secondo voi, l’arte e i mezzi creativi possono essere utilizzati, non solo da artisti, ma anche dai cittadini e dalle comunità?
Per noi la street art è arte popolare e pubblica, quindi per forza di cose è uno strumento nelle mani di tutti. L’impatto che può avere è molteplice: riqualifica, dinamizza una tematica o una comunità, crea appartenenza e trasforma l’arte da qualcosa di chiuso, personale ed elitario, a valore condiviso, quotidiano.
L’arte, per noi, è un modo di visualizzare un concetto, un’idea, e l’arte pubblica ha l’occasione di lanciare un messaggio, ha la possibilità di entrare nel quotidiano di alcune persone.
Nella vostra esperienza, qual è stato il lavoro che ha avuto il più alto impatto?
Il nostro lavoro più completo in questo senso è sicuramente quello fatto a Caño Roto, quartiere gitano a sud di Madrid.
L’associazione Progestion che lavora nel quartiere da anni, lavorando sulle precarietà e a volte la chiusura della comunità, decise di intervenire e trasformare una delle piazze che dà accesso al quartiere formato da edifici di edilizia sociale. La produzione è stata affidata alla Madrid Street Art Project che, a sua volta, ha contattato noi per l’intervento.
Nel primo sopralluogo abbiamo notato la presenza del disegno di una porta da calcio al centro del muro. Decidiamo subito che per entrare in contatto con i vicini dovevamo rispettare l’uso di quella piazza e quindi anche l’utilizzo dei ragazzini che vi giocavano.
Partiamo dalla porta di calcio per creare il nostro concetto, il titolo dell’opera “MI BARRIO ES MI EQUIPO” (il mio quartiere è la mia squadra del cuore). Dietro la porta di calcio decine di figure umane incrociano le braccia per incitare la propria squadra, il proprio quartiere.
Abbiamo poi disegnato una maglietta della squadra CAÑO ROTO con i colori della NSN997 ed abbiamo invitato i vicini a far parte del murales, prima facendosi fotografare, poi realizzando con noi, in un workshop di stencil, la maglietta con cui sono raffigurati sul muro.
I primi giorni c’era grande diffidenza… sapevano che lì dove preparavamo il muro avremmo dipinto, molti non erano entusiasti. Ma rotto il ghiaccio con i primi vicini, ed iniziando a rappresentarli sul muro, c’è stata una vera corsa per essere presenti tra le 50 figure dell’opera, ed ormai, al terzo giorno di lavori, eravamo amici del quartiere!
Abbiamo completato l’opera ridisegnando la porta di calcio ed il lettering. Il messaggio era chiaro e tutti erano fieri del cambiamento estetico della piazza, visibile dall’arteria stradale che porta in centro.
I ragazzi dipinti sul muro fanno il tifo per gli stessi che giocano in quello spazio.
Ed a qualcuno arriverà il messaggio che il proprio quartiere è più importante del Real Madrid e, se fa qualcosa per migliorare il suo quartiere, sarà lui Cristiano Ronaldo!
Per concludere, prima di salutarci, quanto è importante per voi la partecipazione della cittadinanza?
L’esempio appena raccontato è uno dei vari modi con cui cerchiamo di interagire in modo molto diretto con le persone. È senza dubbio un valore aggiunto quando abbiamo modo di lavorare in questa linea.
In ogni caso la cittadinanza partecipa sempre, ogni volta invitata a questa grande mostra che è la street art, che non ha lista di invitati, nè biglietteria ed è aperta sempre.
È responsabilità degli artisti, o artivisti, anch’essi cittadini, creare un rapporto tra spazio, opera e persone.
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