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Yours sincerely, Dada: arte, amore e relazioni

Immagine del redattore: PsyCosePsyCose

Aggiornamento: 28 ott 2020

La prima ospite della nostra rubrica “PsyCall To Artist” è la giovane designer Alida D‘Ambra.

Di origini siciliane, Alida nasce e vive a Lipari fino all’età di 19 anni, quando si trasferirà a Roma. Abbiamo fatto due chiacchiere con Alida. Ci ha parlato del suo personaggio autobiografico, di nome Dada, frutto della sua creatività e passione.

Le abbiamo fatto qualche domanda, approfondendo alcune tematiche ricorrenti nelle sue illustrazioni...


Il tema della relazione di coppia sembra essere predominante per Dada.

L’aspetto relazionale è un argomento che ci sta molto a cuore, sappiamo bene quanto l’avere buone relazioni influenzi il benessere delle persone!

Rispetto alle relazioni di coppia, una sana relazione, caratterizzata da complicità e intimità, può comportare grandi benefici per i partner. Cosa rappresenta per te?


“Mi piace considerare una relazione di coppia come un dono, ritengo che sia una fortuna poter conoscere e saper “riconoscere” una persona.


L’amore è una tematica molto ricorrente nelle mie illustrazioni poiché credo nella magia e nella potenza che vi risiede e nella sua capacità di migliorare il rapporto con l’altro imparando dall’ascolto e dalla comprensione.


Vivo un amore, seppur a distanza, completamente deflagrante, nato nel momento stesso in cui ho incontrato il mio partner. Scegliersi ogni giorno è una volontà che richiede impegno, fiducia, complicità, condivisione. Camminarsi a fianco mantenendo le proprie diversità e arricchirsi da un confronto costante, non affrettare il passo per sorpassare l’altro ma rallentare e accelerare insieme.”



Quali illustrazioni rappresentano meglio il significato che per te ha l’amore?


“Probabilmente la rappresentazione della fioritura, grazie al contributo del partner che annaffia quotidianamente le debolezze dell’altro affinché diventino punti di forza e che si prende cura dei boccioli già fioriti.


Penso che sia fondamentale credere e supportare il proprio partner, non far prevalere egoismi ma credere sempre che il benessere dell’altro sia imprescindibile per il benessere della coppia.


Preservare l’unicità del partner e rendere sempre fertile di stimoli e idee il terreno da cui le radici attingono, trovando quotidianamente nutrimento senza inaridirsi.”



Ti andrebbe di raccontarci l’illustrazione della coperta di parole?

“Credo fermamente nel conforto della parola, soprattutto quando si è lontani e l’esigenza consolatoria di un abbraccio viene meno, le parole possono alleggerire un peso, coccolare e rasserenare.

La coperta di parole è una dedica d’amore, un memento per tutte le volte in cui si hanno debolezze o paure ed è necessario porre rimedio al timore del freddo. Una distesa di parole che non fanno male con cui ricoprirsi, di cui vestirsi e portare in giro con fierezza. Parole da ricordare che accudiscono e fanno bene al cuore.”


In linea con questa tematica, hai scelto di reinterpretare alcune opere famose. Molto interessante la scelta di rappresentare le performance Abramović-Ulay. I due artisti sono famosi per le loro performance estreme che riflettono il particolare concetto di coppia, simbolo della loro espressione artistica di quegli anni.

“Ho deciso di reinterpretare “Rest Energy”, una loro performance, poiché appassionata all’originalità inedita con cui Marina e Ulay indagano il rapporto uomo-donna. Una tra le più dure prove artistiche a cui espongono il proprio amore, rischiando l’incolumità. Tra i due un arco, la freccia è puntata al cuore di lei che tira l’arco verso di sé dalla parte dell’impugnatura mentre lui tende la corda. Il baricentro dei due è fuori asse, solo l’arco li tiene in piedi.


La vita di lei è in balia dell’equilibrio che si crea tra di loro, un minimo cedimento la potrebbe uccidere.


Una performance estrema che indaga i concetti di tempo e di fiducia attraverso un unico gesto.

I due esplorano i limiti fisici e psichici di una relazione, le sofferenze, le contraddizioni e le necessità di una coppia. Non temono le tempeste a cui espongono il loro amore ma anzi lo fortificano mettendolo quotidianamente alla prova insegnandoci quale sia il suo significato intrinseco e profondo.”

Vuoi raccontarci qualcosa sulla tua arte e lo stile dei tuoi lavori?

“Il vantaggio delle illustrazioni è il poter esistere senza necessità di parole che le spieghino, una comunicazione non verbale in cui l’uso del colore aiuta a dare atmosfera ed emozione al messaggio che si sta veicolando. I miei lavori sono caratterizzati da forme geometriche molto stilizzate e colori saturi. Perseguo il principio della sottrazione per cui la sfida più grande con cui misurarmi è la rappresentazione di un contenuto con poche linee e colori.”


Vorremmo concludere questa intervista toccando i temi della quotidianità che Dada racconta… la vita di una giovane donna, lavoratrice fuori sede. Ma anche i diversi luoghi di vita tra la Sicilia, il mare, le isole e Roma…

“Attraverso la mia quotidianità mi piace parlare di donne ed esperienze che vivo in prima persona in cui molte donne possono immedesimarsi. Per esempio l’accettazione di sé e del proprio corpo, l’esasperazione della gestione domestica (spesso imputata unicamente alla donna), la costante “necessità” di rispondere a criteri estetici che ci vengono imposti.

Mi capita inoltre di rappresentare dei luoghi a cui sono legata sin dall’infanzia o da esperienze vissute. E’ ricorrente nelle mie illustrazioni il mare e il legame con le Isole Eolie, da cui provengo. Mi sento molto legata anche alle tradizioni siciliane di cui parlo attraverso le teste di Moro o la leggenda di Colapesce.”


“Convivo con un costante e immutabile stato di “isolitudine”, solitudine e malinconia generata dalla lontananza dal mare e nostalgia dei luoghi.

Penso che chiunque sia nato o abbia vissuto per un lungo periodo in un’isola sia un po’ isola dentro. Incapace di privarsi del caos e della confusione ma sempre in cerca della propria solitudine.”


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